Una breve storia…

Kilalo nasce da un gruppo di persone che nel maggio 2007 hanno compiuto un viaggio di otto giorni nella città di Goma, capoluogo del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, e in particolare a Mweso, un grosso villaggio rurale a 100 km a nord di Goma.

Il viaggio concludeva un progetto presentato al ministero degli Esteri dall’UCSEI (ufficio centrale studenti esteri in Italia), una ong italiana che si occupava di giovani dei paesi poveri venuti a studiare in università italiane.

Uno di questi giovani era Mujogo Kanyamuhanda, animatore dei contadini di Mweso.

Il progetto prevedeva la sensibilizzazione di alcune scuole romane ai problemi della povertà nelle zone rurali dell’Africa subsahariana e il sostegno per un anno a un corso di formazione per un centinaio di contadini di Mweso.

Alla fine del corso, che ha coinvolto numerosi studenti italiani e stranieri e alcuni insegnanti, c’è stato il viaggio, al quale hanno partecipato 10 persone. Sei studenti: due italiani, Andrea Negri e Alba Aliko, dell’Istituto Tecnico Galileo Ferraris, e quattro stranieri, tutti universitari, Leonie del Rwanda, Ina dell’Albania, Antoine del Burundi e Serafino della Repubblica Democratica del Congo. E quattro adulti: Giancarlo Gamba, insegnante di religione al Galileo Ferraris, Vito Conteduca, vicepreside al liceo classico Montale, Rosetta Pellegrini e Giampiero Forcesi, animatori culturali.

 

Durante il soggiorno nel villaggio i dieci partecipanti al viaggio hanno stretto un legame di amicizia con la popolazione locale e con i giovani contadini di CADEP, l’associazione fondata da Mujogo per promuovere lo sviluppo di Mweso. Abbiamo capito che quell’incontro, quella nostra presenza lì, seppure così breve, doveva diventare l’inizio di un nuovo impegno di solidarietà.

 

Ma il progetto finanziato dal ministero era finito e non c’erano più risorse economiche per aiutare la popolazione di Mweso. Ecco allora che nasce il gruppo “Amici di Mweso”.

Giancarlo Gamba ne parla alla gente del suo quartiere, la Magliana. Riunisce un po’ di persone nella parrocchia di San Gregorio Magno. Avvia una raccolta di fondi per permettere a tanti ragazzi di Mweso di andare a scuola. Nasce così il progetto di scolarizzazione (2008), che prosegue tuttora.

E nasce il Notiziario “Amici di Mweso di Magliana e dintorni”.

Vito Conteduca anima un gruppo di studenti e genitori del liceo classico Montale di cui era vicepreside, e crea l’associazione “Schola Mundi” con cui intraprende una specie di adozione dell’Istituto pedagogico Kizito di Mweso.

Andrea, con l’aiuto di Sabina Pistone, insegnante di inglese, racconta la sua esperienza nella classi dell’Istituto Tecnico Galileo Ferraris e raccoglie fondi. Poi ne parla con la sua parrocchia, quella di San Giulio, a Monteverde; e la comunità parrocchiale decide di destinare a Mweso la raccolta di carità durante la quaresima.

Dal gruppo “Amici di Mweso”, alcuni anni, nel 2010, nasce l’associazione Kilalo-Ponte, che ha il riconoscimento di Onlus ed è iscritta nell’albo regionale delle associazioni di promozione sociale.

 

Kilalo-Ponte ha sempre la sua base alla Magliana. Al progetto di scolarizzazione (totalmente autofinanziato) si affianca, nel 2012, un secondo progetto: quello per portare finalmente l’elettricità a Mweso (qui l’associazione ottiene un finanziamento parziale da una ong italiana, la Fondazione Prosolidar). E anche sorgono le prime attività di educazione interculturale nell’Istituto Federico Caffè a Monteverde.

 

NOTE SULL’ASSOCIAZIONE KILAO-PONTE ONLUS

L’associazione KILALO-PONTE ONLUS ha per scopo statutario di realizzare un ponte (kilalo in lingua kiswaili) tra la società civile romana e quella dei Paesi dell’Africa centrale, in particolare la Regione dei Grandi laghi (Est della Repubblica Democratica del Congo, Burundi, Rwanda).

Il nome completo è “Kilalo Ponte – Associazione per lo sviluppo e la pace in Africa Centrale (ASPAC)”.

L’associazione nasce formalmente nel 2010, come associazione di promozione sociale, e come tale è iscritta nell’Albo regionale. Ha avuto il riconoscimento come Onlus nel 2014.

Le persone che hanno dato vita all’associazione avevano costituito già da alcuni anni un gruppo informale, denominato “Amici di Mweso”. Mweso è un grosso villaggio del Nord Kivu, nella RDC, ed era stato meta, nel 2007, di un viaggio di alcuni cittadini romani, insieme ad alcuni giovani africani, a conclusione di un progetto molto particolare di educazione allo sviluppo, realizzato dalla Ong U.C.S.E.I. (Ufficio centrale studenti esteri in Italia). Il progetto era consistito nel tenere una serie di incontri, a Roma, sulle condizioni di vita e di lavoro nelle regioni agricole dell’Africa sub-sahariana, a cui hanno partecipato giovani studenti africani residenti a Roma e studenti e insegnanti romani, e si era concluso con un’azione di sostegno al rientro in Africa, nel Nord Kivu, di uno di questi studenti, ormai laureato, che era intenzionato a realizzare un corso di formazione igienico-sanitaria per i contadini della comunità rurale in cui egli era nato e cresciuto, e nella quale aveva messo in piedi – prima di lasciare il Paese per venire a studiare agronomia in Italia e poi in Belgio – una associazione denominata “Comitato degli agricoltori per lo sviluppo partecipativo” (CADEP).

Dopo aver verificato di persona, con un viaggio di dieci giorni, la positività del corso di formazione per i contadini di Mweso, il nostro gruppo di giovani e di insegnanti ha iniziato, nel 2008, una raccolta di fondi per promuovere la scolarizzazione dei bambini e dei ragazzi delle famiglie più povere della zona di Mweso, una zona che dai primi anni Novanta è ininterrottamente destabilizzata da continui conflitti armati provocati sia dalle conseguenze del terribile conflitto interetnico ruandese degli anni 1990-1994, e cioè dalle successive guerre congolesi del ’96-98 e del 2002-03, sia dalle ricchezze minerarie del Kivu, oggetto di molteplici mire, tanto dei Paesi confinanti (Rwanda e Uganda) quanto di numerose multinazionali. Il sostegno alla scolarizzazione è tuttora attivo, ed è giunto all’ottavo anno. Riguarda circa 300 bambini e adolescenti.

L’Associazione Kilalo ha poi promosso, insieme alla Ong Prosolidar (dei sindacati dei bancari) e all’associazione CADEP di Mweso, un impegnativo progetto di elettrificazione del territorio di Mweso, tuttora privo di elettricità. Il progetto – realizzato soprattutto con i fondi di Prosolidar – è quasi ultimato.

E’ stata condotta anche un’azione di sostegno al compimento degli studi della secondaria superiore in una zona del Burundi per alcune decine di studenti che hanno contattato la nostra associazione tramite un giovane burundese residente a Roma e membro dell’associazione.

Nel 2015 l’associazione ha partecipato a un bando della Regione Lazio realizzando un progetto di educazione interculturale (“Faccia a faccia”) presso l’Istituto di istruzione superiore “Federico Caffè”, a Monteverde, e presso la comunità parrocchiale di San Gregorio Magno, alla Magliana. A conclusione del progetto (dicembre 2015) l’associazione ha avviato un corso di lingua italiana per studenti stranieri neo-arrivati del Federico Caffè, in collaborazione con la scuola (è stato predisposto un Protocollo d’intesa).

L’associazione partecipa alla rete denominata “Roma XVI per l’Africa” e ha aderito alla Rete Scuole Migranti.

Presidente dell’associazione è ora Giampiero Forcesi. Prima di lui lo sono stati Mario Campli e il  congolese Halerimana Kanyamuhanda.

L’associazione ha sede alla Magliana, in Via Città di Prato 30.

Ogni anno viene pubblicato un notiziario, “Amici di Mweso”, che dà conto delle attività svolte.

Il sito dell’associazione, dopo una lunga sospensione, è stato riattivato di recente (www.kilalo.it).