Ecco perché ai presidenti africani piace il potere. Il caso Joseph Kabila

da “Africa”, di Raffaele Masto

7 maggio 2018

Il settimanale francese Jeune Afrique ha pubblicato un documento che fa comprendere perchè molti presidenti africani sono così attaccati al potere da rimanere in carica decenni, cambiando la costituzione, forzando le regole e annientando, spesso fisicamente, i loro oppositori.

Il documento riguarda la Repubblica democratica del Congo e, nello specifico, un versamento effettuato dalla Banca Centrale pari a 7,5 milioni di dollari ad una società di proprietà di parenti del presidente Kabila. Il versamento sarebbe avvenuto nel maggio del 2016 e, stando a documentazione bancaria ottenuta da Jeune Afrique il beneficiario di questo versamento sarebbe un conto intestato a Sud Oil Immo domiciliato in una banca con sede in Gabon, la BGFIBank. Sud Oil è una compagnia petrolifera discreta e misteriosa che opera poco con le banche e con le altre compagnie petrolifere.

Il pagatore è la Banca Centrale della Repubblica Democratica del Congo, direttamente. Cioè non si tratta di una transazione, il denaro proviene direttamente dalle casse della banca, dunque dalle casse dello stato. In altre parole il denaro sarebbe stato sottratto ai congolesi stessi.

Jeune Afrique ha cercato di capire a chi appartiene la società Sud Oil ed ecco quello che rivela. Le proprietarie della società sono due donne. Una, Gloria Mteyu, detiene una quota del 20%, è nata in Uganda ma di nazionalità congolese, aveva 32 anni al momento della transazione ed è stata la fondatrice della settimana della moda di Kinshasa, ma soprattutto è la sorellastra di Joseph Kabila.

Il secondo azionista di Sud Oil, proprietario dell’80% è Aneth Michael Lutale, è tanzaniana e aveva 30 anni al momento della transazione. E’ poco conosciuta nella comunità imprenditoriale congolese ma dalle ricerche effettuate lavorerebbe come dottore presso la clinica cinese Ngaliema di Kinshasa. Il marito è più conosciuto di lei: è Francis Selemani Mtwale, fratello adottivo di Joseph Kabila e direttore generale di BGFIBank.